Thursday, September 18, 2014

IL BONET

Dal Piemonte.
Di origini antiche, questo budino deve il suo nome alla particolare forma a “cappello” del suo stampo tradizionale.
Come il cappello è l’ultimo indumento che si indossa prima di uscire, così il bonet è l’ultima delizia che si gusta a conclusione di un pranzo piemontese doc.

Tra i dolci piemontesi è il più famoso e ha origini molto antiche.
Il suo nome in dialetto piemontese significa “cappello”: pare che si chiamasse così proprio perché lo stampo troncoconico in cui veniva versato ricorda la forma di un berretto (anche se oggi si è sempre più diffusa l’usanza di prepararlo in stampi squadrati).
Del resto gli stampi per i budini si chiamavano bonèt ëd cusin-a, cioè cappello da cucina: dal contenitore al contenuto, il passo è breve.
Un’altra versione sostiene che fosse chiamato così perché il bonet (dolce) era l’ultima delizia servita, così come il bonet (cappello) era l’ultima cosa che si indossava prima di uscire di casa.
Versioni simili di questo dolce sono descritte ne Il cuoco piemontese, testo del 1766, e nella nota opera di Artusi La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene; la ricetta oggi più seguita è quella langarola, che prevede l’utilizzo di amaretti, uova, latte e cacao amaro.
Ne esiste, tuttavia, anche una monferrina, un budino bianco, che non usa cacao ma solo amaretti.

  
  
 
Impegno: medio
Persone: 8
Tempo: 1 ora e 30 minuti + 2 ore di raffreddamento
 
500 g latte
170 g zucchero
50 amaretti più qualcuno per decorare il dolce
50 cacao amaro
4 uova
 
Scaldate 100 g di zucchero con un goccio di acqua in un pentolino, finché non diventa color caramello. Versatelo in 2 stampi da plum cake da mezzo litro (o in altri stampi a piacere) e distribuitelo sul fondo.
Sbriciolate gli amaretti fino a ottenere quasi una polvere.
Mescolate con la frusta le uova in una ciotola e aggiungete lo zucchero rimasto.
Unite gli amaretti sbriciolati e il cacao, passandolo attraverso un setaccio. Amalgamate bene con la frusta, facendo attenzione a non incorporare troppa aria, in modo da ottenere poi un budino liscio e omogeneo, senza bolle.
Aggiungete il latte a filo, sempre mescolando con la frusta.
Versate il composto nei 2 stampi da plum cake, immergeteli fino a tre quarti in un altro recipiente con acqua calda (bagnomaria).
Infornate a 170 °C per circa 1 ora. Sfornate, lasciate raffreddare il dolce per almeno 2 ore, poi capovolgetelo. Servitelo guarnito con amaretti interi o sbriciolati.

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